sabato 29 gennaio 2011

Come aprire gli occhi...

L'amore si lascia raccontare.
Assomiglia ad uno strappo quando stiamo sfiorando la vita degli altri con la punta delle dita.
E quando mi parlerà ricorderò stelle che io non ho visto.
Si fa verso in una poesia.
Silenzio nella distanza.
Nota in una musica.
Ricordo nel passato.
Parola in una lettera.
Tutti raccontano l'amore.
Con l'amore e dentro l'amore.
Cercando la stella che non si vede.
C'è chi lo trova e lo racconta.
C'è chi non lo trova e lo racconta.
C'è chi lo vive e lo racconta.
C'è chi lo nega e lo racconta.
In ogni tempo e in ogni luogo l'uomo ha sempre raccontato l'amore.
E' rimasto una costante nei continui cambiamenti della storia.
Ed è una costante nei continui cambiamenti della vita.
Là dove il mio pensiero tante volte andò a sorprendere il tuo sonno.
Ogni giorno cerchiamo l'amore.
E' come chiudere la porta di casa alle nostre spalle dopo una lunga giornata e sapere che c'è qualcuno che accende la luce per noi.
Qualcuno che ci racconti l'amore.
Una parola, una carezza, un bacio, un sorriso, uno sguardo.
Al di là di te, ti cerco.
Ti ho cercato.
Perché l'amore si lascia sempre raccontare.
Il segreto sta nell'avere il coraggio di farlo, senza aver paura di perdersi in quel bivio.
Proprio quel bivio che sta tra passato e presente.
Ti abbraccio per l'ultima volta, che è come aprire gli occhi.
Punto.
E a capo.
"Anna: Hai paura?
Smilzo: Sì
Anna: Di me?
Smilzo: Sì, e nessun coraggio sarà bello come questa paura."
Il giorno prima della felicità, Erri De Luca

martedì 25 gennaio 2011

Trovarsi...


La stazione è la vita in miniatura.
Vuoi o non vuoi, la vivi, per giungere alla tua meta.
Il tempo è condiviso da tutti quelli che aspettano il tuo stesso treno, da quelli che prendono un'altra direzione e da quelli che restano fermi ad attendere chi scende da una carrozza.
Ogni sguardo emana attesa, fretta, stanchezza, nostalgia, desiderio, fatica, speranza, gioia.
Di chi parte e di chi arriva.
E anche di chi resta.
Il biglietto ha sempre un prezzo. Come nella vita.
Anche se è di sola andata.
Così ti ritrovi a sperare con una ragazza che sta per affrontare un colloquio di lavoro.
Direzione: speranza.
Ti scopri divertita da due nonni che si chiedono come mai la loro nipotina di quindici anni abbia marinato la scuola.
Direzione: crescita.
Poi sorridi con una mamma che non riesce a far addormentare il suo bambino.
Direzione: serenità.
Ti chiedi come mai quel ragazzo abbia il volto così scuro da non alzare mai gli occhi.
Direzione: tristezza.
Vorresti conoscere il contenuto degli appunti di un uomo in carriera, chiedendoti come andrà la sua giornata di lavoro.
Direzione: curiosità.
Ascolti una conversazione telefonica e ti domandi di cosa, quella ragazza biondissima che sfoglia Vanity Fair, debba parlare con Enrico quella sera stessa.
Direzione: quotidianità.
E poi...poi ti chiudi nella tua solitudine, tentando di studiare perchè il tempo è prezioso, ma soprattutto, aspettando che il treno giunga a destinazione per iniziare la tua nuova avventura.
Dal finestrino riesci a scorgere pezzi di città che conosci e non conosci.
Quelle che non conosci ti proiettano sul futuro: magari un giorno le visiterai.
Quelle che conosci ti buttano addosso il passato: tutti quei ricordi scritti sulle mura di una città che continua a vivere anche se più non ti appartiene.
Anche di questo è fatta la vita.
Infine arrivi.
E rivedi gente che riparte e ritorna, in un tempo che diventa eternità perché si fa viaggiatore instancabile.
La vita non si ferma mai.
Per ogni anziano che muore c'è un bambino che nasce.
Per ogni amore che finisce ce n'è uno che inizia e che chiede di vivere.
Per ogni vita che dispera ce n'è una che spera.
Perché per ogni treno che arriva ce n'è uno che riparte.
Non importa su quale binario e non importa verso quale direzione.
Il pensiero che ti afferra mentre le rotaie stridono e le porte si aprono combacia con il titolo di una bellissima commedia di Pirandello: trovarsi.
Con chi ti aspetta, con quello che ti aspetta, con chi ti aspettava e ora non lo fa più, con quello che ti aspetti dalla vita e da te stessa.
Non importa dove e non importa quando.
Importa trovarsi.
Perché la vita non si scrive mai da soli.
Oggi lo sai più di ieri.