martedì 2 novembre 2010

In questo giorno particolare...


... ai miei quattro nonni che da lassù non smettono di seguire ogni mio passo.

A U., il mio "quinto nonno" che mi ha vista crescere e lo fa ancora oggi immerso nel blu del cielo.

A P., la mia infanzia della finestra di fronte strappata troppo presto.

A L., che da poco è distesa su un letto di fiori continuando sempre a ripetermi "grazie dottoressa".

A M., la mia piccola grande stella.


"La morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi passato nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo saremo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perchè dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono solo dall'altra parte, dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, la mia tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami.
Il tuo sorriso, è la mia pace."

Henry Scott Holland

domenica 31 ottobre 2010

Giorni come pioggia che cade...



Le giornate di pioggia somigliano a lunghe chiacchierate con un'amica, in cui senti il bisogno di essere te stessa, quando il mondo ti sfida a metterti una maschera.
La pioggia t'impone di alzarti dalla sedia e di accorrere alla finestra per chiuderla meglio, e osservare le gocce che s'infrangono sui vetri vedendole morire nell'invisibile.
E in quel momento fai una lunga chiacchierata con te stessa, a cui, di tanto in tanto, affidi il ruolo di amica del cuore.
I giorni stanno passando troppo in fretta, e questo, a volte, non ti piace per niente.
Sono giorni in cui aspetti di rivedere un'amica cara che è partita lasciandoti un bene immenso e che sta per affrontare una prova importante.
Sono giorni in cui attendi che nasca lui, quel bambino che hai visto crescere nella pancia di una meravigliosa mamma, augurandoti che cresca sempre nell'amore e nella speranza.
Sono giorni in cui vivi la fiducia di qualcuno e la sfiducia di altri, sapendo che dappertutto ci saranno persone che crederanno in te e altre che non punterebbero mai e poi mai su quella che sei.
Sono giorni in cui ripeti a te stessa: io non voglio diventare così, mentre lotti ogni giorno contro la mancanza di amore nel lavoro di chi ti sta accanto.
Sono giorni in cui pensi spesso a lei, che da lassù ti disegna un sorriso con polvere di stelle, perché lei sa che spenderai la tua vita per chi vive un dramma come lo è stato il suo.
E sa che ce la farai.
Sono giorni che al mattino pensi che sia tutto inutile e poi alla sera scopri che, in fondo, qualcosa non è proprio da buttare.
Sono giorni in cui sei stanca di ascoltare gli inutili pregiudizi sul tuo lavoro e decidi di non rispondere più, ma di agire, perché è lì che si gioca la vita.
Sono giorni in cui ti ammali spesso, dando a te stessa la conferma che la tua salute non è il tuo punto di forza.
Sono giorni di domande e di ricordi, dove non riesci a delineare un confine.
Qualcuno ti ha detto che "Dio non si ripete nel creare le anime".
Hai capito che è vero.
Perché questi sono anche giorni di miracoli, in cui nonostante i tuoi difetti, gli sbagli, l'arroganza di chi sta intorno, le giornate spezzate e il buio del cielo, riesci sempre a credere in te stessa e nella vita.
E questa, è l'unica pioggia che mai vorresti smettesse di cadere.