martedì 22 giugno 2010

Vi racconto la mia libertà...


Maggio 2002

"Mamma chiudi la finestra. Non mi va di sentire quello che dicono lì sotto"

"Ma fa caldo! Lasciali stare, fra un pò andiamo al mare".

"Allora la chiudo io. Non voglio ascoltarli. Voglio scrivere e basta".


Formalmente, tutto è cominciato da lì. Ma la "rivoluzione", come la chiamo io, era già in atto dentro di me da parecchio tempo.

E' stato così da sempre: non sono mai stata io a cercare la scrittura. E' stata sempre lei a cercare me.

Ci sono giorni, nella vita di ognuno, in cui le ore sono vuote da poter inventarsi la vita. Ma proprio in quelle ore, tutto diventa anonimo e amorfo tanto da non riuscire a fare niente per riportarlo in vita.

Il tuo respiro non basta.

E poi ci sono giorni n cui il tempo passa così veloce che neanche ti accorgi che esisti.

In tutto questo, la scrittura è sempre riuscita a trovare il suo posto migliore.

Nelle giornate piene e vuote, in quelle belle ed in quelle brutte. Nelle ore di gioia e nelle ore di disperazione.

In tutto il mio tempo, quando esiste e quando non esiste.

Perchè è sempre stata lei ad addomesticarlo.

In questo periodo non scrivo molto...non perchè non ho tempo. E neanche perchè ne ho abbastanza.

Ma perchè la mia scrittura ha bisogno del suo tempo per venirmi a cercare: io l'ho sempre lasciata fare, non l'ho mai comandata nè dominata.

Se l'avessi fatto, non sarebbe stata e non sarebbe libera, e se una passione non è libera, significa che è morta.

Scrivere è per me una passione.

E lo è dappertutto.

Se scrivo sul mio diario, se scrivo una lettera a mano, una mail, un sms, se scrivo su una foglia, sul mio blog, sull'acqua del mare...e se scrivo di tutto, da una frase ad un romanzo.

Scrivere è la mia libertà. In ogni tempo: vuoto o pieno.

Allegra questo lo sa bene...e voleva dirlo anche a voi. Soprattutto a voi, in risposta ai vostri commenti al post precedente.

Non c'è bisogno che io ritorni. Ci sono.

E ci sono sempre stata.