venerdì 30 ottobre 2009

Se è necessario...è necessario!


"Qualcosa in me sta traslocando - sì, non so spiegarlo in altro modo, ho la strampalata sensazione che un modulo interno vada a prendere il posto di un altro. Non vi capita mai? Si tratta di avvertire riorganizzazioni interiori di cui non riuscireste affatto a descrivere la natura, è una cosa mentale e spaziale allo stesso tempo, come un trasloco."


M.Barbery, L'eleganza del riccio - Edizioni e\0 (pag.167)


Allegra deve NECESSARIAMENTE mettere in ordine. Pensate bene se conviene farlo anche a voi...

domenica 25 ottobre 2009

Repetita "non" iuvant


Di solito quando sogno, il mattino dopo scrivo ciò che ho sognato su un piccolo quaderno verde.
Sono anni ormai che lo faccio.
Stanotte ho fatto un sogno particolare. Non ve lo racconto, ma vi racconto la riflessione che ne è venuta fuori anche alla luce di quanto succede, spesso, nelle nostre vite.
Esiste un meccanismo chiamato “coazione a ripetere”.
Il buon vecchio Freud nel 1920, descrive un meccanismo inconscio di ripetizione delle stesse esperienze vissute, anche quando queste si mostrano ai nostri occhi in veste diversa, con altri personaggi e in altri contesti.
Per dirla in breve, una persona che in un momento della sua vita si trova a vivere una situazione in cui deve scegliere come comportarsi, a cui deve trovare una soluzione, si comporta esattamente ed inconsapevolmente nello stesso modo in cui si è sempre comportata.
Alla base di tutto, sta il principio secondo il quale una persona cerca di risolvere un compito irrisolto che affonda le sue radici nel passato, mettendo in atto ripetutamente le stesse azioni per superarlo, nel momento in cui si trova di fronte a situazioni simili, non rendendosi conto che mettendo in atto le stesse azioni porta la stessa situazione allo stesso “tragico finale”.
Quante volte ci è successo di dire: ma capitano tutte a me? Ma perché io incontro sempre le stesse persone? Ma perché si comportano con me sempre allo stesso modo? Ma perché?
Ora…non credo che l’essere umano sia uno stupido che si va a cacciare sempre nelle solite situazioni accompagnandole sempre verso la solita fine.
Il cervellotico Sigmund non ha mai smesso di sottolineare come l’uomo abbia una terribile paura di ciò che non conosce e di come si “accontenti” di crogiolarsi e di tenersi stretto quello che conosce, anche se doloroso.
Perché è ciò che non conosciamo che ci fa più paura.
Il buio ci fa più paura della luce.
E forse..."non sono loro che si comportano sempre allo stesso modo con me"...sono io che inconsapevolmente ricreo sempre le stesse situazioni.
Parecchi anni fa ricevetti in regalo un libro. Spesso mi capita di sottolineare le frasi più significative, un po’ per fissarle nel mio cuore e nel mio cervello e un po’ per ricordare quali libri letti mi siano rimasti davvero dentro.

“Un guerriero della luce sa che alcuni momenti si ripetono. Spesso si ritrova di fronte a problemi che ha già affrontato. Allora si sente incapace di progredire nella vita, giacchè i momenti difficili si sono ripresentati.
‘Questo l’ho già passato’-si lamenta con il suo cuore.
‘E’ vero, lo hai vissuto’- risponde il cuore – ‘ma non l’hai mai superato’.
Il guerriero allora comprende che il ripetersi dell’esperienza ha un’unica finalità: insegnargli quello che non vuole apprendere.”

Manuale del guerriero della luce – Paulo Coelho

Lo hai vissuto, ma non lo hai mai superato.
Penso che la verità stia tutta qui.
E penso che ognuno di noi ogni tanto dovrebbe fermarsi a riflettere.
Non è una questione psicologica in termini tecnici…ma esistenziale in termini quotidiani.
Ogni giorno, ogni persona che incontriamo nella nostra vita, ogni nostra azione…non passano.
Ma restano…anche se “
passa la scena di questo mondo” (1Cor 7,31).
Non dovremmo pensare solo al domani, perché è l’oggi che lo lega.
Non permettiamo che la ripetizione dei nostri errori lo rovini.
Per noi e per chi ci sta accanto.
Qualcuno, da lassù, vuole solo la nostra felicità, che nasce da una sana verità, non da una verità scritta dentro ad una bugia.

Lo hai vissuto, ma non l’hai superato.

Credici. Almeno una volta.